Alessia Blum

Alessia Blum ha studiato Lingua, letteratura e civiltà italiana presso l’Università della Svizzera italiana, dove è attualmente iscritta al Master omonimo, con una tesi dedicata alla rappresentazione della malattia mentale nella narrativa contemporanea. Il suo percorso si distingue per un solido impianto umanistico, arricchito da un minor in storia della filosofia, e da una formazione trasversale che abbraccia giornalismo culturale, critica teatrale e formazione per adulti (FSEA). Collabora in vari ruoli a progetti accademici e di ricerca all’interno dell’università, in particolare nel campo della linguistica del parlato e dei corpora orali, partecipando a workshop e iniziative volte ad analizzare l’interazione verbale in contesti comunicativi complessi. Parallelamente, svolge attività di insegnamento con incarichi di supplenza, dove mette in pratica una visione della lingua come strumento relazionale, vivo, profondamente connesso alla realtà sociale. Interessata a proseguire in ambito accademico attraverso un futuro dottorato, vede nello studio della lingua e nella pedagogia due facce della stessa tensione etica verso la comprensione dell’altro.
È co autrice, insieme a Kim Connor Abbatiello, del progetto poetico sperimentale Zeno Paternoster, un’identità letteraria collettiva nata dalla pratica della poesia empatica alternata: una forma di scrittura a due voci, in cui ciascun autore prosegue il verso dell’altro, dando vita a testi ibridi e profondamente dialogici. In questo progetto, la parola si fa gesto condiviso, rischio e apertura.